L’amore non è semplice: per durare deve venir rinnovato di giorno in giorno, coltivato come un fiore prezioso che sboccia nell’aridità della terra che ha bisogno del nutrimento della pazienza e dell’acqua della costanza.
Domenica 7 luglio, giorno in cui ricorrono i cinquanta anni d’ordinazione di don Sergio Penazzato, la comunità di Roncaglia non vuole celebrare solo una data fissata su di un calendario, quanto la fedeltà di un uomo che dopo aver pronunciato il suo sì solenne, ormai cinquanta anni fa, ha voluto continuare a pronunciarlo ogni giorno della sua vita con la sua azione pastorale.
Ed è un momento anche per farci alcune domande, per guardarci allo specchio e interrogarci con un’onestà che forse non avevamo mai tirato fuori prima d’ora: quanto siamo fedeli noi, nella nostra vita? Siamo capaci di dire dei sì, guidati dai principi di giustizia e d’amore? Siamo capaci di accettare delle sfide più grandi di noi, confidando nello Spirito che ci ama e ci guida?
Non abbiamo alcuna intenzione, come comunità, di mettere don Sergio su un piedistallo: lodarlo per tutto ciò che ha fatto in questi cinquant’anni di ministero e tenerci da parte, considerando i preti, i mistici, i missionari, gli eroi del volontariato come se non fossero donne e uomini come noi. Come se appartenessero ad un’altra specie di superuomini. Vogliamo, e questo è tutto ciò che conta, lodare lo Spirito che ha agito in don Sergio, e che potrebbe agire in noi, se solo glielo consentissimo: perché sappiamo che, se apriamo quella porticina interna al nostro cuore per lasciar passare la fede che abbiamo già in noi, possiamo fare tutti noi cose grandi. Lo abbiamo nel dna: siamo figli di Dio.
Coraggio!