È come vedere insieme quella moltitudine de-scritta nel libro dell’Apocalisse, vesti bianche, canti di gioia, serenità senza confine. I santi che non hanno un nome scritto sui giorni del calendario o sulle pagine della storia. Eppure grandi di fronte a Dio e persone che hanno portato luce ai loro fra-telli. Sono i santi che ricordiamo in questa festa, quelli senza un nome preciso, ma che hanno la-sciato una scia di luce nel buio della notte. E a lo-ro accompagniamo i nostri fratelli defunti. Non a caso il giorno dopo i Santi subito si ricordano i Morti. Perché sono loro i “santi di casa nostra”, quelli che ci hanno fatto del bene, persone che pur con tutte le fragilità tipiche di ogni uomo, ci hanno regalato un raggio di luce. Ed è quello che di loro ricordiamo, quella la loro più bella eredità.