San Basilio è tornato

Dal Mattino di Padova del 4 marzo 2017

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Il patrono è tornato a casa. Su 25 mila parrocchie in Italia solo 23 sono intitolate a San Basilio Magno, vescovo della Cappadocia, dottore della Chiesa, fondatore del monachesimo orientale e uno dei primi “manager” del sociale, capace di fondare in epoca antica una sorta di “Cottolengo” ante litteram per poveri e malati. A Roncaglia, ieri mattina (3/3), è stata issata dietro il tabernacolo un’antica pala d’altare, risalente a metà ‘800, raffigurante il Santo. Un’immagine che solo i più vecchi ricorderanno di aver visto: dopo un secolo abbondante al centro dell’altare, con le riforme liturgiche del Vaticano II l’antica e pregiata pala, considerata un orpello del passato, era finita a terra nella cantina dell’asilo sulla metà degli anni ‘60. Provvidenziale fu l’arrivo, nel 1979, di don Sergio Penazzato, ora “pensionato” a Roncaglia, che la preservò in uno stanzino della canonica. Forse su segnalazione di qualche fedele, il nuovo parroco don Francesco Tondello, arrivato ad ottobre, si è innamorato dell’immagine e l’ha spedita a Verona per un restauro. La pulizia ha restituito un’immagine dai colori vivissimi: San Basilio è raffigurato come un vescovo occidentale, ed è chiaro come il quadro sia stata l’unica fonte di ispirazione per la grande statua realizzata nel 1962 e visibile dalla Statale Piovese di fronte alla farmacia di Roncaglia. «Al di là del recupero storico e artistico», commenta soddisfatto don Tondello, «è giusto mettere in rilievo soprattutto il valore cristiano di questa immagine e la sua funzione “catechistica” sia per i ragazzi che la vedono per la prima volta, sia per gli anziani che l’avevano ammirata in gioventù». E non è finita: tra pochi mesi farà ritorno anche un’altra pala, questa volta settecentesca, che ritrae il “transito” di San Giuseppe. (Andrea Canton)