La luce sul monte

trasfigurazione“Che bello per noi stare qui”… le parole di Pietro le avrebbe dette ciascuno di noi. Bello essere avvolti nella luce quando un raggio dal cielo scende sulla terra. Quando vedi il tuo Maestro trasfigurato nella sua vera dimensione. È il Figlio di Dio.

Ora lo vediamo. Ora sentiamo quella voce dal cielo, come sulle rive del Giordano “questo è il mio Figlio, ascoltatelo!” Ma da quel monte si deve scendere. E il vestito di Gesù non splende più. La polvere delle strade e il rumore delle folle ritornano a circondare i discepoli. La vita quotidiana non ha la luce del monte della Trasfigurazione. Ma allora cos’era? L’illusione di un’ora? Luce assaggiata e non gustata? Utopia alla fine irraggiungibile? Forse no.

Quella luce era una ricarica. Forza per salire a Gerusalemme non per un trionfo ma verso una croce. Aver visto, avere gustato un attimo di cielo, è luce per i momentioscuri. Anche per noi quel raggio rischiara la notte. È luce forte per il grigio a volte pesante della normalità. Forza per il quotidiano andare.